Stimolare l’interesse verso un sport o trasmetterlo da parte dei genitori che lo hanno praticato rappresenta per i figli una importante opportunità, al pari dell’indirizzarli verso la danza, la musica e le tante altre attività ludiche e formative che la società attuale ci consente di scegliere, rispetto all’obbligato campetto della parrocchia o l’elastico da sarta con il sasso ed il gessetto di un tempo per esempio. L’importante è farlo in modo equilibrato e nel loro effettivo interesse.

Oggi i bambini ed i ragazzi sono fin troppo stimolati ad assumere degli impegni spinti dai genitori che li vogliono calciatori, ballerini, ginnasti e poliatleti quindi capaci di suonare chitarre pianoforti e grancasse, apprendere l’inglese il francese il cinese e l’esquimese, fino ai corsi di minichef in base a quanto i programmi televisivi del momento inducono a seguire oppure ripetere a memorie la messa in latino per far bella figura con il parroco che, magari, organizza un incontro con il Papa.

Poi c’è la scuola ed il doposcuola, la lezione da fare ed i brutti voti da rincorrere, la Playstation i Pokemon e, se avanza tempo, anche divertirsi con mamma e papà.

Osservo i genitori che si fanno in quattro coinvolgendo i nonni e gli amici per portare e andare a prendere i figli al campo di calcio, poi alla palestra quindi alla scuola di danza, pronti a raggiungere il maestro di musica, piccola pausa in qualche panineria americana per indirizzarsi verso casa e, invece di riposarsi, assistere agli sfoghi dei nonni stanchi di fare i tassisti i quali si lamentano che le zozzerie americane costano troppo era meglio una bella fetta di pane burro e marmella ma tanto noi siamo vecchi e serviamo solo per le firme di garanzia e bla bla bla.

Bambini e ragazzi carichi di mansioni alle quali si abituano ma che non sempre hanno scelto, costretti in qualche modo a soddisfare le aspettative dei genitori, con tutto il carico di ansia che vivono nel timore di deluderli o a causa delle mortificazioni che subiscono dai rimproveri per non essere stati bravi a far goal, perfetti a piroettare, ottimi nell’abbattere un avversario o armoniosi nello strimpellare le corde, fino al confronto con il figlio dell’odiata amica che il maestro lo preferisce perchè, forse, chissà che combina con la sua mamma.

Bambini e ragazzi con impegni da adulti che talvolta dimenticano quanto sia bello essere appunto dei bambini e dei ragazzi, liberi di dare spazio alla loro immaginazione, di inventarsi dei giochi anche stando a casa o andando a trovare qualche amico, oppure rilassarsi tra un compito e l’altro con dei tempi sereni, calmi e, non, affannatamente imposti da dei genitori che sembrano delegare i propri figli agli impegni per non avere l’impegno dei figli.

Calma e tempi lenti, di questo hanno bisogno i bambini ed i ragazzi, molto più contenti di fare meno cose ripetto al provare mille sport, per poi non praticarne nessuno.

L’ansia che nasce dalla prestrazione delle prestazioni, è un disagio che i figli interiorizzano e somatizzano in modi diversi, tra gambe che non stanno mai ferme a tic vari, fino alla perdita di quegli interessi, per loro realmente interessanti.

Ma per qualche genitore il rimedio è sempre a portata di mano, basta portarli a fare un bel corso di yoga dal maestro bergamasco specializzato nel metodo Pelabròch che in pochi mesi riporterà il bambino al suo corretto equilibrio mente-corpo, pronto a riprendere i mille impegni che lo costringeranno di nuovo a raggiungere Castione della Presolana per fare un full immersion nella yoga delle valli, non necessariamente tibetane.

Sara