Sapere che il proprio marito frequenta un’altra donna è un trauma per qualsiasi moglie ma, in questo caso, si aggiunge il fatto che l’amica dell’uomo è molto giovane, una bellissima ragazza di origine rumena incontrata in un non meglio precisato locale durante una festa di addio al celibato di un collega.

La donna non teme solo il tradimento ma, soprattutto, la dilapidazione dei beni che tra “regalini” e “sorelle e madri da operare” hanno già assottigliato la consistenza patrimoniale costruita in anni di sacrifici. Inoltre questa moglie considera il marito più che un traditore un uomo “stregato” dalla giovane dell’est, temendo che questa possa avergli somministrato qualche sostanza perchè lo vede fin troppo assente, quasi “stonato”.

Pregiudizi a parte e desiderio estremo di difendere il marito, ritengo giusto comprendere le ragioni per le quali di punto in bianco un uomo adulto sembra mutare la propria vita vincolandosi alla amicizia con una ragazza molto più giovane di avvenenti forme e di chiara emancipata bellezza la quale, inevitabilmente, rende scadente la competizione meramente fisica con la moglie over cinquantenne, ancora in forma ma portatrice sana del tempo che passa rispetto alla grinta della gioventù.

Nel caso di specie l’interesse patrimoniale della giovane ragazza potrebbe indurre il sospetto che non sia innamorata del quasi sessantenne mai stato in forma, ora ringalluzzito da tanta baldoria e quasi contento di sbattere in faccia alla moglie la sua nuova gioventù, fatta anche di costose bici da corsa e depilazioni frequenti oltre al rinfacciarle ciò che, ora, finalmente vive e che con la moglie non si era mai azzardato a chiedere.

La rassegnata donna è cosciente di aver sposato un bravo ragazzo affidabile ed il loro futuro insieme, mirato al benessere economico, è stato tale nei lunghi anni di matrimonio; tollerante anche nel sapere che una “scappatella” quel povero uomo forse se la meritava proprio perchè non ha mai manifestato passione o un sentimento oltremisura nei suoi confronti, perchè felice della casa di proprietà, dello stipendio certo e di una vita senza particolari problemi ma, ciò che ora la preoccupa, è la vulnerabilità del marito.

Questo è un esempio di quei rapporti nati sul compromesso dello star bene con persone sostanzialmente tradizionali, tipiche del substrato della normalità senza particolari picchi comportamentali se non adesso di fronte agli stimoli evidentemente importanti che questa ragazza agisce nell’uomo.

La donna sembra perciò essere consapevole delle dinamiche relazionali tra lei ed il marito, dal quale ha avuto una figlia già grande che insieme a lei rincorre il padre in questa sua fuga verso la Romania per aiutare la giovane amica a curare madre e sorella.

L’unica cosa che posso consigliare è quella di offrire all’uomo l’assenza del giudizio e del rimprovero, bensì la presa di coscienza della sua realtà e della situazione in essere, sulla quale tornare a confrontarsi più avanti, mentre nel frattempo è opportuno fare un salto in questura per segnalare i fatti alla polizia giudiziaria magari già edotta di eventuali “truffe romantiche” in danno di uomini di mezza età.

Chi agisce queste truffaldine ingerenze nei sentimenti e nei sensi degli uomini adulti la cui postura, abbigliamento ed atteggiamento sono un libro aperto delle loro debolezze agli occhi delle ragazze ben addestrate nel sapere come sedurli che, tra un momento piacevole ed un ricatto morale, arrivano anche a portare sul lastrico le famiglie, sapendo altresì che agisce un effetto estorsivo anche il tradimento o la scappatella che si voglia interpretare fino a disarmare completamente l’uomo sotto tutti i profili.

Indipendentemente dalla moralità degli eventi è necessaria la valutazione della configurazione di una ipotesi di reato, senza per questo considerare le giovani ragazze rumene come delle “streghe” a caccia di fragili prede, altrimenti si alimenta un pregiudizio ingiustificato.

Le donne di malaffare in grado di condizionare i sensi degli uomini fragili non hanno un passaporto specifico e, di uomini vulnerabili, ve se sono fin troppi.

Sara